Quali sono le Cause del DOC?
Una delle domante più frequenti che i pazienti ci rivolgono nel corso della psicoterapia è perché ho il DOC? Queste domande possono assumere toni drammatici e colpevolizzanti quando a porle sono genitori con bambini affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo:" Perche mio figlio ha il DOC? Abbiamo sbagliato qualcosa? E' colpa nostra? Dare informazioni circa le cause del DOC è dunque un passaggio fondamentale che consente di eliminare inutili sensi di colpa ed assumere un atteggiamento più ottimistico e funzionale. La ricerca scientifica è ormai concorde nel ritenere che il DOC sia l'espressione di diverse cause (genetiche, neurologiche, cognitive, ambientali) che concorrono a determinarne l'esordio, il decorso, la prognosi e la tipologia.
1) Cause Neurologiche. Le moderne tecniche di risonanza funzionale del cervello hanno permesso ai ricercatori di individuare alcune aree (corteccia orbitofrontale, corteccia cingolata anteriore, talamo etc.) coinvolte nel Disturbo Ossessivo Compulsivo che impediscono la corretta comunicazione tra le varie aree innescando i sintomi ossessivi; in altre parole, sembrerebbe che alcune aree del cervello deputate a controllare i "circuiti del pericolo" siano iperattivi impedendo, in questo modo, la rassicurazione. Recentemente è stato dimostrato come il buon esito della psicoterapia cognitivo comportamentale, al pari dei farmaci, sia in grado di "riparare" queste alterazioni agevolando la cura del DOC.
1) Neurotrasmettitori. I neurotrasmettitori sono dei messaggeri chimici che consentono alle varie aree del cervello di scambiarsi informazione, tra le cause del DOC è ormai accertata un anomalia di questi mediatori sopratutto della serotonina, la controprova è rappresentata dell'"beneficio", variabile da individuo a individuo, in termini di riduzione dei sintomi del DOC dovuto alla somministrazione di farmaci serotoninergici.
2) Cause Genetiche. L'influenza del fattore ereditario nell'esordio del DOC viene perlopiù evidenziato da studi effettuati sui gemelli dove la concordanza si aggira intorno al 50% per i dizigoti mentre arriva a sfiorare il 90% negli omozigoti. In generale, circa il 25% degli individui affetti da DOC hanno un parente stretto affetto dallo stesso disturbo.
3) Cause Cognitive. I cognitivisti sostengono che gli individui affetti da DOC hanno credenze errate o disfunzionali relative al significato attribuito ai contenuti mentali che trasformerebbero normali pensieri in ossessioni e compulsioni. Secondo il modello cognitivo del DOC la maggior parte
degli esseri umani sperimenta occasionalmente pensieri intrusivi dal contenuto bizzarro e strano senza tuttavia presentare il disturbo; questo dipende dal significato che si attribuisce ai contenuti mentali. In sostanza, se si attribuisce ai contenuti mentali il giusto significato (rappresentazioni mentali e non fatti) si facilita la transizione degli stessi cosi che essi verranno sostituiti da altri contenuti mentali nel giro di pochissimo tempo.
Le persone che sviluppano il DOC non si differenziano dunque dalla natura dei contenuti mentali ma dell'eccessiva importanza che attribuiscono agli stessi. Per un DOC pensare a qualcosa di osceno, come un impulso sessuale pedofilo, lo fa sentire ( depravato, disprezzato) come se lo fosse davvero. Numerosi studi ( Mancini, Gragnani 2002) sostengono come l'eccessivo senso di responsabilità e di colpa hanno un ruolo chiave negli individui che manifestano il Disturbo Ossessivo Compulsivo e come queste caratteristiche hanno un valore predittivo. Altre caratteriste cognitive che concorrono a causare il DOC sono come riportato da J. S. Abramowitz l'intolleranza per il dubbio, il pensiero magico, la sovrastima della minaccia, la sovrastima della propria responsabilità, l'eccessivo significato attribuito ai pensieri, il bisogno di sopprimere i pensieri negativi, l'intolleranza all'ansia. Leggi Tutto
La Cura del DOC
Se si pensa che fino a qualche decennio fa il DOC era praticamente ritenuto incurabile oggi la ricerca, perlopiù farmacologica e di matrice cognitivo comportamentale, mette a disposizione cure efficaci, spesso risolutive, in grado di migliorare significativamente la qualità della vita degli individui affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo. La ricerca di un trattamento efficace è di fondamentale importanza poiché, se non curato, il DOC ha generalmente un decorso cronico che può assumere forme e gravità variabile da individuo a individuo che ne compromettono la qualità della vita. Le necessita di una cura efficace assume ancora più importanza se si pensa che il DOC è un disturbo con esordio prevalentemente giovanile e che la tempestività dell'intervento migliora decisamente la prognosi favorendo l'adattamento del bambino e dell'adolescente nonché dei familiari.
Considerando la natura del disturbo, la sua capacità di trasformarsi e la sofferenza che comporta è fondamentale affidarsi a professionisti esperti che abbiamo la competenza e l'esperienza clinica necessaria per implementare una terapia specifica ed efficace evidence based in grado di dar sollievo dall'ansia innescata dalle ossessioni, il DOC non può essere curato con rimedi e soluzioni improvvisate ma necessita di protocolli specifici la cui efficacia è confermata dalla letteratura scientifica. In questa sede si prenderanno in esame le terapie che sicuramente hanno riscontri scientifici certi e che si sono dimostrate efficaci nel curare il Disturbo Ossessivo Compulsivo come la psicoterapia cognitivo comportamentale classica, la psicoterapia cognitivo comportamentale di terza generazione che ha consentito di integrare il modello classico con "nuove terapie" come la mindfulnesse e l'ACT che hanno ulteriormente aumentato la probabilità di guarire dal DOC ed il trattamento farmacologico.
Psicoterapia Cognitivo Comportamentale Classica (CBT).
La CBT è da sempre considerata una terapia molto efficace per la cura del DOC tanto da essere considerata dall' American Psychiatric
Association trattamento di prima scelta; in altre parole, la ricerca basata su dati scientifici suggerisce che la psicoterapia cognitivo comportamentale e la terapia che funziona di più nella cura delle ossessioni e delle compulsioni con percentuali di guarigioni che sfiorano il 70% dunque più efficace della sola terapia psicofarmacologica. Il successo della CBT nella cura del DOC e spiegato dal fatto che il docker presenta numerose credenze disfunzionali sia relative alle fisse che alle emozioni "negative che derivano da esse (ansia, senso di colpa, disgusto etc.) intrappolandolo nel DOC.
Le ossessioni e le compulsioni si cronicizzano anche per via delle credenze disfunzionali che il docker ha sull'ansia innescata dalle fisse, in sostanza è convinto che l'ansia non solo può essere pericolosa ma rimarrà per sempre se egli non prende provvedimenti; questa credenza è alla base dell'urgenza e dall'automatismo che porta il docher a compulsare. La demolizione di questa credenza e alla base della strategia ritenuta più efficace nella cura del Disturbo Ossessivo Compulsivo chiamata Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP). Leggi Tutto
La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale di Terza Generazione
Da un decennio i protocolli CBT per la cura del DOC si sono arricchite di nuovi e promettenti approcci che hanno ulteriormente aumentato l’efficacia di questo modello nella terapia delle ossessioni e delle compulsioni. In particolare, l’Acceptance and Commitment (ACT) e l’uso trasversale della Mindfulness costituiscono le novità di maggior risalto in grado di dare un contributo potenzialmente straordinario nel
trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo, ma quali sono le caratteristiche di queste “nuove cure? Perche funzionano?
Per rispondere a queste domande dobbiamo prima comprendere come funziona il DOC e quali sono i rimedi e le soluzioni che il docker mette in atto per ridurre l’ansia associata alle ossessioni; sappiamo che una delle caratteristiche principali di chi soffre di DOC è quella di attribuire un importanza eccessiva ai pensieri e agli altri contenuti mentali tanto che pensare a qualcosa di scabroso , come un pensiero sessuale inaccettabile, equivale ad averlo messo in atto e quindi produce vissuti sgradevoli come quello di sentirsi un depravato o un pervertito.
Considerando l’inaccettabilità di questi vissuti, il docker sente il dovere di sbarazzarsene ingaggiando una guerra con le fisse che avrà come conseguenza quella di aumentare la frequenza e l’intensità delle ossessioni in un circolo vizioso che si autoalimenta. Se dunque, come provano le ricerche scientifiche più recenti, gli esseri umani non hanno il potere di controllare i contenuti mentali ma solo i comportamenti, quale approccio bisogna favorire nei confronti delle ossessioni?
A questa domanda rispondono in maniera geniale e contro intuitiva l’ACT e la minfulness suggerendo una atteggiamento che prevede di accostarsi a contenuti mentali in maniera disponibile e non giudicante in modo tale da sperimentarli nella loro vera natura di contenuti mentali innocui e transitori piuttosto che fatti terribili. Questa “semplice” intuizione a portato i ricercatori a sviluppare modelli per la cura del DOC sempre più efficaci ed accettabili in grado di aiutare gli individui a “liberarsi” di fisse e rituali. Ma come funzionano l’ACT e la Mindfulness?
L’ACT, acronimo di Acceptance end Commitment Therapy, Heys si basa su due pilastri:
- l’acceptance, ovvero la disponibilità ad accettare in maniera non giudicante i contenuti mentali (pensieri, emozioni, ricordi, immagini, impulsi etc.) che si presentano in conseguenza della normale attività cognitiva e che nel DOC vengono letti come fatti minacciosi ed inaccettabili di cui bisogna sbarazzarsene. Per facilitare l’accettazione dei pensieri e osservali nella loro vera natura l’ACT si serve, tra le altre strategie, di metafore ed esercizi esperienziali che aiutano l’individuo a decentrarsi e cogliere la differenza tra il contenitore (egli stesso) ed il contenuto (pensieri, immagini, impulsi etc.) imparando a riconoscere le fisse come un innocuo e transitorio rumore mentale. Questa nuova cura per il Disturbo Ossessivo Compulsivo prevede un protocollo specifico che si sta rivelando molto efficace arricchendo ulteriormente la possibilità di liberarsi dal DOC.
- Commtment è una parola anglosassone che in italiano si può tradurre con il termine impegno o significato, nell’ACT il commtment rappresenta il secondo pilastro della cura e, fondamentalmente, consiste in tutte quelle strategie che aiutano il paziente a scegliere i valori autentici che danno significato alla propria vita e stimolare comportamenti coerenti con questi valori. Nella cura del DOC il commtment è di fondamentale importanza perché il docker imprigionato dalle ossessioni e dai rituali, messi in atto per liberarsi dall’ansia, spesso vive una vita povera che comporta solo sofferenza, spesso gli individui con DOC pensano che per poter iniziare a vivere bisogna prima sconfiggere il disturbo, questa credenza, ovviamente, paralizza la vita dell’individuo rendendola triste e poco impegnata. Nell’ACT l’accettazione dei contenuti mentali e la ricerca di valori e comportamenti impegnati sono medicine che nella cura del DOC vanno somministrate contemporaneamente. Leggi Tutto
La mindfulness (kaba zin) è attualmente considerata una delle più efficaci strategie in grado di alleviare la sofferenza umana compresa quella prodotta dalle ossessioni e dalle compulsioni. La mindfulness si basa su semplici assunti che, messi in pratica attraverso gli esercizi di meditazione, promuovono un nuovo e più salutare modo di approcciarsi ai contenuti mentali e ai fatti esterni; la “consegna” fondamentale che l’individuo che si avvicina a questo approccio deve rispettare e quella di porre intenzionalmente l’attenzione su particolari sensazioni come, ad esempio, quelle promosse dal contatto del proprio corpo con la superficie oppure quelle che derivano dalla respirazione e, nello stesso tempo, riconoscere quando la mente ci distrae dal compito riportando gentilmente la attenzione sulle sensazioni. Leggi Tutto