Nel DOC Superstizioso il legame tra l’ossessione ed il rituale scaramantico e mediato dal “pensiero magico” ovvero dalla credenza che determinate formule o gesti siano in grado di produrre esiti, nel caso del DOC di evitare scenari catastrofici, prescindendo dalla normale logica razionale che si basa sulla relazione di causa effetto. Il pensiero magico fa parte del normale sviluppo del bambino ed è parte integrante della storia ancestrale dell’umanità tanto che in alcune culture, si pensi, ad esempio, alla danza della pioggia, rappresenta il tipo di pensiero più diffuso.
Il pensiero magico è presente anche nella nostra cultura sotto forma di scaramanzie e gesti propiziatori molto diffusi come “le catene di San Antonio”, le credenze associate alla data del venerdì 17 o al gatto nero oppure al significato attribuito alla rottura di uno specchio o di una bottiglia d’olio e numerosissimi altre superstizione a cui seguono gesti scaramantici come il fare le corna, spargere del sale o toccarsi particolari parti del corpo senza che questi assumano le caratteristiche del DOC Superstizioso.
Quali sono le differenze tra la normale scaramanzia e il DOC Superstizioso?
I rituali superstiziosi "benigni" non compromettono la qualità della vita dell'individuo, sono perlopiù abitudini radicati nella cultura popolare espressione di quel pensiero magico di cui si è parlato in precedenza. Nel DOC Superstizioso i rituali magici, oltre ad assorbire una notevole quantità di tempo, assumono un significato eccessivo, ben oltre la normale scaramanzia, considerando che dal loro buon esito dipende la neutralizzazione di un danno a se stessi o alle persone care; per questa ragione i rituali superstiziosi vengono svolti con estrema cura e ripetuti diverse volte finche non si è certi di aver raggiunto la perfezione.
Salvo mamma con i rituali magici: il caso di Roberta (nome e dati inventati).
Roberta è una ragazza di 16 anni figlia unica, da sempre è stata decritta come una ragazza apprensiva verso la propria salute (da bambina era piuttosto cagionevole) e quella dei genitori ( la mamma aveva subito diversi interventi per una neoplasia benigna) tanto che a volte, specie nei periodi di stress, sentiva il bisogno di essere rassicurata rispetto al fatto che tutta la famiglia godesse di buona salute. Un giorno, incontrando casualmente una amica, Roberta viene a sapere che la mamma di una sua compagna di classe delle medie è morta di cancro nel giro di qualche mese, questa notizia la sconvolge al tal punto che inizia a pensare che anche alla sua mamma potrebbe succedere la stessa cosa.
Nei giorni successivi Roberta viene assediata dal pensiero ossessivo che la madre possa morire, si presentano anche immagini intrusive in cui la vede morta sul letto di un ospedale e poi partecipare al suo funerale insieme al padre disperato. Roberta prova a sopprimere queste ossessioni ma il tentativo si rivela fallimentare alimentando l'angoscia legata al DOC, un giorno, inaspettatamente, trova la soluzione per salvare la mamma dall'atroce destino: basta fare determinati gesti un certo numero di volte. All'inizio il rituale magico appare semplice e poco impegnativo, per neutralizzare l'ossessione basta ripetere per 3 volte la cosa che si stava facendo poi, man mano, i rituali scaramantici diventano sempre più complessi e articolati fino ad assorbire la maggior parte del tempo di Roberta.
Vediamo una sequenza della "logica" del DOC Superstizioso o Magico cosi come si presenta in Roberta, all'inizio bastava ripetere per 3 volte il gesto che si stava facendo prima della comparsa dell'ossessione se, ad esempio, si stava allacciando le scarpe bastava farlo per tre volte e il rituale magico era completato (neutralizzazione della minaccia e contemporanea riduzione dell'ansia), la stessa formula era valida per altri gesti come entrare ed uscire dalla porta casa oppure aprire e chiudere il frigo.
Con il trascorrere del tempo il rituale magico diventa sempre più complesso ed articolato poiché per neutralizzare particolari ossessioni, ad esempio immaginare la madre morente, è ora necessario ripetere il gesto per numeri multipli di 3 (6, 9, 12, 18 etc.); in sostanza si verifica una specie di "tolleranza" al rituale: per ottenere lo stesso effetto è necessario aumentare la dose. L'aumento della complessità del rituale scaramantico è abbastanza comune nel DOC Superstizioso o Magico e coincide con la compromissione della qualità della vita degli individui che manifestano questa tipologia di Disturbo Ossessivo Compulsivo.
La situazione si complica ulteriormente quando Roberta si trova "costretta" a mettere in atto il rituale scaramantico anche quando si trova fuori di casa mettendola in serio imbarazzo, ad esempio, per neutralizzare l'ossessione della morte della madre si trovò obbligata a rifare la rotonda per 3 volte e, per la stessa ragione, suonò compulsivamente il campanello di casa dell'amica che la guardò con stupore.
L'inasprimento del DOC Magico portò Roberta a decidere di uscire di casa il meno possibile per evitare di fare figuracce o passare per matta. L'idea che stava per impazzire inizio a prendere forza, nessuna persona sana avrebbe fatto quei gesti assurdi è, sopratutto, quale relazione logica poteva esserci (se non per i matti) tra il rituale superstizioso e la salute della mamma.
Questo ulteriore aumento dei costi dovuto al DOC Magico o Superstizioso motivò Roberta a provare a sospendere i rituali magici ma, al solo pensiero di rinunciarvi, fu assalita dal senso di colpa e dall'angoscia e si palesò in lei questo ragionamento "Certo sembra tutto assurdo....ma se la mamma si ammalasse davvero io non avessi fatto i rituali scaramantici mi sentirei in colpa.....sarebbe come se l'avessi uccisa e mi sentirei meritevole di disprezzo... non riuscirei mai a perdonarmi una cosa del genere...no, non posso rinunciare a i rituali superstiziosi anche perché per ora hanno funzionato.
Dalla descrizione del caso di Roberta emergono le principali caratteristiche che distinguono la normale scaramanzia dal DOC Magico o Superstizioso, vediamo di riassumerle:
- Presenza di contenuti mentali intrusivi, ovvero ossessioni. Nel Disturbo Ossessivo Compulsivo tipo Scaramantico i pensieri legati al possibile danno a se stessi o ai propri cari assumono i sintomi tipici dell'ossessione che si caratterizzano per il fatto che si manifestano nonostante i tentativi del soggetto di resistervi; paradossalmente,i tentativi di sbarazzarsi di questi contenuti ne aumentano sia la frequenza che l'intensità della sofferenza.
- Presenza di intense emozioni sgradevoli. Tipicamente, le ossessioni sono seguiti da forti emozioni sgradevoli come l'ansia, il senso di colpa o l'angoscia; nel caso di Roberta abbiamo visto come la presenza del DOC Superstizioso si associava ad ansia e senso di colpa dovuti al fatto che essa si sentiva responsabile della buona salute della mamma.
- Presenza di Rituali Magici finalizzati a neutralizzare la minaccia. Le compulsioni rappresentano l'altro lato della medaglia del Disturbo Ossessivo Compulsivo, la loro funzione è quella di neutralizzare la minaccia intrinseca ai contenuti mentali intrusivi; nel caso di Roberta abbiamo visto come le compulsioni assumono la forma di Rituali Magici che consistono nel ripetere un gesto per 3 volte o multipli di 3. I Rituali Superstiziosi, nel breve termine, hanno il potere di ridurre l'ansia mentre nel medio e lungo periodo contribuiscono a cronicizzare il DOC Superstizioso o Magico. Tipicamente, i Rituali Magici, con il passar del tempo, tendono a diventare più complessi e possono trasformarsi, spesso neanche l'individuo è consapevole della "logica" che li sostiene sa solo che è "obbligato a farli.
- Dominio del pensiero magico. Nel DOC Superstizioso il pensiero magico rappresenta la logica dominante a discapito del pensiero "razionale", abbiamo visto come questo tipo di pensiero faccia parte del normale sviluppo del bambino e, nello stesso tempo, faccia parte del patrimonio ancestrale dell'umanità che sta alla base di molte concezioni spirituali e pratiche di divinatorie. Nel DOC Superstizioso il pensiero magico viene portato all'estremo tanto che l'individuò lo utilizza, come rimedio praticamente esclusivo, per neutralizzare scenari in cui prevedono un danno a se stessi o ai propri cari.