Ossessioni relazionali. In questo tipo di DOC le fisse si presentano sotto forma di dubbi nei confronti della propria relazione sentimentale e dell'opportunità di portarla avanti oppure chiuderla che vanno oltre le normali incertezze. Nell'ossessione da relazione
l'individuo è costantemente assorbito da contenuti mentali ( "lo amo?...E se non fossi innamorata? Perché non provo quello che dovrei provare se lo amassi veramente?" Oppure: "sono proprio sicura che sia la persona giusta per me?
E se poi mi innamoro o perdo l'occasione di innamorarmi di una persona migliore?") che producono una notevole sofferenza sotto forma di ansia, sensi di colpa (lo sto ingannando), vissuti depressivi, rabbia. L'individuo con DOC da relazione manifesta un bisogno assoluto di certezze nei confronti dei sentimenti provati verso il partner, qualsiasi emozione che si discosti rispetto a quello che pensa sia giusto provare mette drammaticamente in discussione il proprio amore verso il partner alimentando le fisse e la sofferenza.
Le compulsioni rappresentano la “soluzione” per neutralizzare o ridurre l’ansia causata dell’ossessione e possono manifestarsi o sotto forma di rituali comportamentali (ad esempio, il lavaggio eccessivo delle mani in risposta all’ossessione di contaminazione, controlli ripetuti in risposta al dubbio di aver lasciato il gas aperto etc.) o come rituali mentali (preghiere o formule scaramantiche per esorcizzare ossessioni che minacciano l’integrità di persone care, la rivisitazione mentale compulsiva di episodi o scene per rassicurarsi rispetto all’ossessione di aver inavvertitamente danneggiato qualcuno. Qualunque sia la forma con cui le compulsioni si manifestano esse hanno sempre lo scopo di ridurre uno stato emotivo sgradevole (ansia, senso di colpa, disgusto etc.) innescati da un contenuto ossessivo.
Alcuni rituali sono evidenti e razionalmente legati alle fisse come, ad esempio, il lavaggio delle mani che segue l’ossessione di aver toccato qualcosa di contaminato anche se l’esagerazione in termini di tempo impiegato e frequenza rende tale risposta disfunzionale, altre compulsioni non sembrano avere un nesso logico con il contenuto ossessivo come, ad esempio, il ricorso a formule scaramantiche finalizzate a neutralizzare un danno a se stessi o ai propri cari. I rituali mentali sono inaccessibili agli altri individui che possono solo notare un eccessivo assorbimento dell’ossessivo in se stesso oppure la tendenza all’isolamento.
Esordio, Decorso e Comorbidità
L'incidenza del Disturbo Ossessivo Compulsivo è sempre stato sottostimato tanto che fino a qualche decennio fa era ritenuto raro con una frequenza stimata intorno allo 0,05% della popolazione; probabilmente, le ragioni che spiegano questa sottovalutazione del DOC possono essere ricondotte sia ad una scarsa capacità di riconoscerlo e diagnosticarlo da parte degli specialisti della salute mentale che, sopratutto, dalla riluttanza dei pazienti a parlarne allo specialista per il timore dello stigma. Oggi il DOC viene stimato tra 1,9 ed il 3% della popolazione collocandosi tra i disturbi psicologici più frequenti Savron, 1998).
Il DOC è un disturbo che esordisce prevalentemente in età evolutiva, secondo Friedlander e coll. (2005) l'80% dei pazienti adulti asserisce di aver manifestato le ossessioni e le compulsioni entro i 18 anni, questi dati rendono ancora più urgente una corretta diagnosi e la messa in atto di una terapia efficace che possa favorire il decorso; per quanto riguarda la differenza di genere, gli studi hanno evidenziato che in età evolutiva vi è una leggera prevalenza dei maschi mentre in età adulta il disturbo si manifesta equamente nei due sessi.
Decorso
Storicamente il DOC è stato sempre considerato un disturbo che può assumere forme e gravità diverse sia tra i pazienti che nello sesso paziente, generalmente, se non trattato, assume un andamento cronico che compromette la qualità della vita dell'individuo; per specificare l'evoluzione del DOC sono stati introdotti due sottotipi:
- Episodico. Questa forma si caratterizza per almeno un mese di remissione completa della sintomatologia del disturbo nell'arco dei 12 mesi; i pazienti interessati sono per lo più donne con esordio "tardivo" intorno ai 25 anni. Questo sottotipo, come si può intuire, ha un minor impatto sulla qualità della vita dell'individuo in ambito lavorativo, sociale ed affettivo.
- Cronico. Questa forma si contraddistingue per l'andamento cronico con gravita fluttuante dei sintomi senza periodi di remissione completa, interessa per lo più uomini che hanno avuto un esordio precoce ed incide in maniera marcata sulla qualità della vita del paziente
Da segnalare come ricerce recenti effettuate dall'equipe del Prof. G. Maina di Torinio ed esposte al SOPSI 2014 - suggeriscono un decorso più positivo che comprendono forme sporadiche di DOC, forme che evolvono in altri disturbi (ad esempio, Disturbo Bipolare), forme croniche, e forme biologiche (PANDAS)
Diagnosi Differenziale e Comorbidità
Considerando che è di fondamentale importanza implementare al più presto una terapia specifica che funzioni è indispensabile fare un a diagnosi accurata che possa confermare con certezza che si tratta di DOC; le fisse, infatti, possono essere presenti in altri disturbi, soprattutto correlati all’ansia, anche se non presentano le caratteristiche peculiari tipiche del Disturbo Ossessivo Compulsivo.
In alcuni disturbi, come ad esempio il Disturbo d’Ansia Generalizzato, sono presenti preoccupazioni eccessive relative ai contenuti mentali ma, a differenza del delle ossessioni che si manifestano nel DOC, esse sono legate a temi della vita reali che l’individuo vive con coerenza come, ad esempio, la preoccupazione per la condizione economica, la salute dei figli, la perdita del posto di lavoro etc.; le ossessioni che si sperimentano nel DOC al contrario sono perlopiù slegati da problemi legati alla vita di tutti i giorni e vengono vissuti come ego-distonici.
La sintomatologia del DOC va anche distinta dal rimuginio depressivo dove questi contenuti, a differenza dei contenuti intrusi del DOC, non vengono vissuti come estrani e bizzarri; l’insighit, ovvero la consapevolezza che si tratta di contenuti mentali propri esagerati o inappropriati, discrimina le ossessioni che si manifestano nel Disturbo Ossessivo Compulsivo dalle idee deliranti che si possono manifestare nei disturbi psicotici dove questa consapevolezza viene meno.
La diagnosi differenziale può risultare difficile anche nel caso dell’ipocondria, nei Disturbi dell’Alimentazione, nel Disturbo da Dismorfismo Corporeo dove le fisse riguardano un ambito specifico come la preoccupazione eccessiva per la salute, il peso corporeo e l’alimentazione, un difetto fisico, senza che vi sia consapevolezza della bizzarria o dell’esagerazione.
Un discorso a parte merita la discriminazione tra DOC e Disturbo Ossessivo Compulsivo di Personalità che spesso sono confusi, in realtà sono due entità cliniche completamente distinte. Il DOC è un disturbo collocato in asse I mentre il Disturbo Ossessivo Compulsivo di Personalità è collocato in asse II e presenta i seguenti criteri diagnostici (DSM V)
- Un quadro pervasivo di preoccupazione per l’ordine, perfezionismo, e controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed efficienza, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
- attenzione per i dettagli, le regole, le liste, l’ordine, l’organizzazione o gli schemi, al punto che va perduto lo scopo principale dell’attività
- mostra un perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti (per es., è incapace di completare un progetto perché non risultano soddisfatti i suoi standard oltremodo rigidi)
- eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività, fino all’esclusione delle attività di svago e delle amicizie
A differenza a quello che si pensa il Disturbo di Personalità più frequentemente associato al DOC non è quello Ossessivo Compulsivo ma il Disturbo Evitante di Personalità.