Il profilo interno del Disturbo Ossessivo Compulsivo da Contaminazione è costituito da contenuti mentali intrusi (pensieri, immagini, impulsi), le cosiddette ossessioni, che insinuano il dubbio che il soggetto sia venuto in contatto, ad esempio toccando un oggetto o stringendo una mano, con sostanze contaminanti (feci, virus, sangue etc.), la valutazione di questa minaccia innesca un forte angoscia che individuo tende di ridurre mettendo in atto i rituali di decontaminazione ( Compulsioni) come, ad esempio, il lavaggio prolungato delle mani, interminabili docce, i rituali di sterilizzazione dell’ambiente utilizzando specifici disinfettanti e molti altri accorgimenti che compromettono la qualità della vita del soggetto e dei familiari.
Nel DOC da contaminazione la minaccia può riguardare la propria salute, ad esempio entrando in contatto con sostaste virulente come HIV, e quindi il rischio non solo di ammalarsi ma anche quello di poter contagiare i propri familiari e rendersi quindi responsabile di un danno provocato ad altri. La ricerca in questa particolare forma di DOC (ad esempio, Mancini & Gragnani) ha comprovato come il soggetto affetto da Disturbo Ossessivo Compulsivo sia particolarmente sensibile alla colpa per irresponsabilità, in sostanza sovrastima la possibilità di poter danneggiare qualcuno per un una propria omissione. Nel caso specifico, il soggetto con il dubbio di aver contratto l’AIDS si sentirà come una specie di potenziale untore e pur di evitare la catastrofe (contagiare gli altri) attua tutta una seri di rituali di contaminazioni come il lavaggio prolungato delle mani, interminabili docce, fa in modo che particolari oggetti non entrino in contatto o non vengano toccati da altre persone, può sentire il bisogno di fare interminabili lavatrici, può impedire l’accesso alla propria camera e innumerevoli altri rituali protettivi.
Il DOC da contaminazione può anche riguardare la minaccia di essere contaminati da sostanze disgustose ( sensazione di schifo e repulsione) che possano violare il proprio corpo contaminandolo o rendendolo impuro; in queste manifestazioni di DOC da Contaminazione il soggetto si percepisce addosso come una patina disgustosa che deve assolutamente eliminare attraverso il lavaggio ripetuto e prolungato delle mani, numerose e lunghissime docce purificatorie. Il DOC da Contaminazione può riguardare anche lo “sporco sociale” (barboni, zingari, tossicodipendenti, prostitute etc.), ovvero delle categorie che il soggetto tende ad evitare quasi per non assumere le loro caratteristiche indesiderate. In altre parole, alcune persone con DOC da contaminazione hanno una visione della vita perfezionistica o bianca o nera; essi tendono ad ogni costo di rimanere “puri”( probabilmente entrano in gioco anche fattori di contaminazione etico morale che fanno temere al soggetto di essere meritevole di disprezzo a cui appaiono particolarmente sensibilizzati.
Nei casi più gravi di DOC da Contaminazione, il soggetto non si limita a lavarsi continuamente le mani o fare estenuanti docce, spesso egli si sbarazza di oggetti “contaminati” di valore ( computer, telefonini, vestiti, accessori etc.) per la paura di portarli a casa ed estendere la contaminazione a macchia d’olio. La persona con Disturbo Ossessivo Compulsivo da Contaminazione ovviamente percepisce che i propri comportamenti sono esagerati e bizzarri ma non riesce a smettere, spesso quando i familiari tendano di arginare i rituali compulsivi di decontaminazione possono entrare in conflitto con il soggetto che può irritarsi o manifestare aggressività.
A seconda delle situazioni o degli oggetti ritenuti contaminati, le persone con DOC da contaminazione adottano numerosi comportamenti protettivi, rituali compulsivi ed evitamenti; se, ad esempio, il bambino o l’adolescente teme che a scuola entri in contatto con sostanze contaminanti egli, appena arriva a casa, metterà in atto un particolare protocollo di decontaminazione (che non può essere alterato!) che può comprendere: prolungato lavaggio delle mani con procedure e detergenti specifici, spogliarsi dei vestiti scolastici e depositarli in luoghi particolari che non entrino in contatto con altri abiti, depositare zaino e materiale scolastico in luoghi specifici lontano da altri oggetti, lunga doccia decontaminante, indossare vestiti “puliti”. Il problema può inasprissi quando deve iniziare a fare i compiti poiché ha il timore e di entrare in contatto con gli agenti contaminanti e, proprio come un untore, estendere la contaminazione a tutta la casa; a volte questo timore si accompagna ad irritabilità o rabbia quando, ad esempio, i genitori toccano o spostano materiale “contaminato” senza il consenso del figlio. Come si vede, sono situazioni delicate e grave dove è fondamentale la prevenzione rivolgendosi ad uno specialista esperto che sappia implementare una terapia efficace.
Quando il DOC da Contaminazione riguarda la paura di entrare in contatto con agenti contaminanti patogeni portatori di virus e batteri ( feci, urina, sangue, sperma, saliva etc.) il soggetto può evitare particolari luoghi o situazioni come ospedali, bagni pubblici, mezzi pubblici o, se costretto, riparare attraverso rituali di decontaminazione come il lavaggio prolungato delle mani, l’uso di disinfettanti specifici, docce decontaminanti etc. I soggetti che temono di essere stati contaminati da virus o batteri come l’HIV possono fare compulsivamente ripetuti test finalizzati a rassicurarsi ( almeno per poco) rispetto alla minaccia di non aver contratto il virus, oppure possono diventare dei donatori di sangue “strategici” allo scopo di essere controllati in maniera costante e da personale specializzato.
Inoltre, questa categoria di soggetti con DOC da contaminazione possono manifestare resistenza ad avere rapporti non protetti con il partner, oppure essere particolarmente terrorizzati alla vista di siringhe o soggetti potenzialmente infetti. L’innesco del DOC da contaminazione può avvenire per un evento casuale o fortuito come la sensazione di aver calpestato una siringa o qualcosa di simile, l’essere venuti a contatto con agenti disgustosi come feci o urine, aver avuto un scambio sessuale, anche se non completo, con persone estranee, aver stretto la mano ad una persona di cui si sospetta che possa aver l’AIDS etc.
Dopo l’evento fortuito che ha innescato il DOC da Contaminazione il soggetto inizia a mettere in atto i comportamenti protettivi (rituali di lavaggio, decontaminazione etc.) e gli evitamenti che, come è risaputo, creano i circoli viziosi che mantengono il Disturbo Ossessivo Compulsivo. La messa in atto dei rituali compulsivi come i frequenti e prolungati lavaggi delle mani all’apice dell’ansia inizialmente attenua la sofferenza ma, nel medio e lungo termine, imprigiona il soggetto in rituali da contaminazione sempre più lunghi e sfinenti compromettendo in maniera significativa la qualità della vita di se stessi e dei propri familiari. Anche la vita sociale del soggetto con DOC da Contaminazione può essere seriamente compromessa, in relazione al partner o agli amici, essi fanno particolarmente attenzione all’eventualità (sempre sovrastimata) che entrino in contatto con sostanze contaminanti per non correre il rischio di essere contaminate a loro volta.
Se il soggetto con DOC da contaminazione ha il sospetto che il partner sia venuto in contatto con una sostanza disgustosa, ad esempio feci o urina, sarà molto titubante ad avere slanci fisici affettivi e tantomeno rapporti sessuali almeno che l’”untore” non si sottopone a un lunga doccia decontaminante e altri accorgimenti vari.
Il DOC da Contaminazione può gravemente minare i rapporti interpersonali, spesso queste persone mantengono gli ambienti dove vivono come piccole camere di sterilizzazione, tutto deve essere tenuto in un determinato ordine, prima di entrare a casa ci si deve attenere a rigide procedure di decontaminazione come lavarsi le mani, togliersi le scarpe, aprire le maniglie o accendere gli interruttori con determinate procedure (spesso evitandole di toccarle) e altri rituali.
Certo, non tutti i casi sono cosi estremi ma si può arrivare anche a questo punto; altre volte, la persona con DOC da Contaminazione tollera con pazienza, in una sorta di normalità, per poi mettere in atto freneticamente tutti i rituali compulsivi di decontaminazione pochi secondi dopo che la persona è andata via.Il DOC da Contaminazione può influire negativamente anche in relazione alla vita scolastica e lavorativa, spesso sono alla prese con rituali di pulizia che rallentano sensibilmente la loro puntualità; alcuni soggetti impiegano ore in preparativi prima di essere pronti e recarsi a scuola o al lavoro mentre il ritorno a casa esige rituali di decontaminazione ancora più impegnativi.
Un altro grave problema che si associa al DOC da Contaminazione è rappresentato dai danni dermatologici, più o meno gravi, che si presentano in relazione ai continui e prolungati lavaggi delle mani e di altre parti del corpo. L'uso di particolari detergenti finalizzati a decontaminarsi possono, se usati spesso e in maniera prolungata, danneggiare la pelle delle mani e di altre parti del corpo; spesso i soggetti affetti da questa particolare forma di DOC presentano le mani arrossate, oppure con evidenti segni di tagli mentre la pelle appare assottigliata.
Come al solito le soluzioni per proteggersi dal DOC, paradossalmente, aumentano la probabilità di rischio se si pensa che una pelle integra e la prima grande difesa dell'organismo per proteggersi da sostanze potenzialmente pericolose; in altre parole, il lavaggio prolungato delle mani rendendo la pelle meno resistente e ferita può favorire le presente infezioni che il soggetto teme.